Come prevede il regolamento Ue 244/2009, non tutte le alogene spariranno: si potranno ancora acquistare i faretti direzionali e le lampadine per proiettori
Dopo le lampade a incandescenza, scomparse dal mercato dal 2012, adesso è il turno di quelle alogene. Dal primo settembre 2018 non potranno più essere messe in commercio quelle non direzionali con forma (a goccia), ancora molto utilizzate in case e uffici ma poco efficienti, tanto che sono considerate di classe energetica D.
Tutti i prodotti già presenti in negozio potranno però essere venduti fino all’esaurimento delle scorte. Il provvedimento riguarda tutta l’Europa, perché previsto dal regolamento 244/2009. Il testo, in realtà, prevedeva la fine delle alogene per il primo settembre 2016, ma come spesso succede, la UE ha concesso una proroga di due anni per consentire ai produttori di smaltire i prodotti in magazzino.
Non tutte le lampade alogene spariranno però dal mercato: rimarranno i faretti e le lampade con attacco G9 e R7S, usate soprattutto per lampade da tavolo e proiettori.
Nei prossimi mesi, (quando le scorte della grande distribuzione inizieranno a esaurirsi), per sostituire una lampadina dovremo acquistarne per forza una che consentirà un maggior risparmio energetico. Le alternative maggiori sono due: quelle fluorescenti (cfl, comunemente chiamate a suo tempo a risparmio energetico) e quelle a Led.
Le fluorescenti fino a qualche anno fa erano considerate le lampade a risparmio energetico per eccellenza: possono essere sia compatte che tubolari e, oltre a consumare di meno, hanno una vita molto più lunga rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza. Anche se la loro vita non è “praticamente infinita” come sembrava all’inizio: frequenti accensioni e spegnimenti (cioè la normale amministrazione in un appartamento) ne riducono molto la durata.
Altro discorso per le lampade a Led, che consumano ancora meno energia. Più care rispetto alle fluorescenti (ma ultimamente hanno avuto un certo calo di prezzo) ma più durevoli , più efficienti e meno dispendiose per i consumi. Per fare un confronto con le vecchie lampadine a incandescenza, un Led sviluppa il 10% del calore (contro il 95%) ed emette il 90% di luce in più. Secondo l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), passare da una lampada alogena di media potenza a un Led ad alta efficienza consentirà di risparmiare 115 euro. I costi elevati del Led, secondo l’agenzia, si recuperano in un anno.
Ma i vantaggi dell’addio alle lampade alogene si vedranno sul medio termine e soprattutto su vasta scala. Enea ha stimato che l’abbandono delle alogene porterà ad un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo, cioè 48 TWh di energia. Questo consentirà di non emettere in atmosfera circa 15 milioni di tonnellate di CO2: il totale delle emissioni generate da due milioni di persone in un anno.
Una rivoluzione, quindi, che non dovrebbe tardare a produrre benefici europei, sulla qualità dell’aria e, probabilmente, sui livelli occupazionali delle industrie europee impegnate nella produzione di lampadine a led.